Disagio psicologico nel bambino: come riconoscerlo
Quali sono i primi indicatori di disagio psicologico nel bambino? Ecco come riconoscere i campanelli d’allarme e quando è il caso di chiedere aiuto.
Disagio psicologico nel bambino: come riconoscerlo?
Non è semplice riconoscere il disagio psicologico nel bambino: spesso si tende a sottovalutare un comportamento già sintomatico, collegandolo a banali capricci o allo sviluppo.
In realtà i bambini, così come gli adolescenti, non sono indifferenti a quello che accade intorno a loro e sono in grado di captare subito il grado di sofferenza che circola in famiglia.
I problemi psicologici nei bambini sono spie di un disagio che riguarda l’intera famiglia. Non è il bambino ad essere malato, bensì il modo in cui funziona l’intero sistema familiare. Un bambino sofferente, che manifesta sintomi specifici, non fa che segnalare che qualcosa crea malessere.
Disagio psicologico nel bambino: i campanelli d’allarme
I bambini utilizzano il loro corpo per manifestare il disagio emotivo. Al contrario degli adulti, che hanno maggiore facilità nel verbalizzare il loro dolore, i bambini tendono a somatizzare le emozioni negative.
A volte si tratta della separazione dei genitori, della morte di un nonno o di una persona cara. In altri casi sono preoccupati da una conflittualità elevata in famiglia o da episodi di bullismo a scuola. E poi ci sono situazioni più tragiche, abusi psicologici, sessuali o violenza fisica. Qualsiasi evento, più o meno grave, può scatenare sofferenza.
I bambini però trovano difficile esprimere i loro pensieri e le loro emozioni, spesso sono confusi e non sanno come reagire. Così lasciano che sia il loro corpo a parlare. Tra i sintomi psicologici più frequenti troviamo:
- comportamenti aggressivi e irrequietezza, mancato rispetto delle regola sia a casa che a scuola
- disturbi del sonno
- calo del rendimento scolastico
- problematiche fisiche improvvise (mal di stomaco, mal di testa…)
- comportamenti regressivi (pipì a letto, succhiarsi il pollice…)
- fobie e paure
- continui sbalzi d’umore
- disturbi d’ansia.
Questi sono alcuni dei sintomi più ricorrenti, che dovrebbero subito allertare il genitore. Tuttavia a volte potrebbero manifestarsi sintomi più mascherati e difficilmente riconoscibili, come una timidezza patologica, con progressivo isolamento sociale.
Disagio dei bambini a scuola
Spesso sono proprio le insegnanti le prime figure in grado di cogliere comportamenti anomali. È probabile che un bambino si manifesti aggressivo e violento solo a scuola o che stia sempre in silenzio all’ultimo banco, non partecipando alle attività. I genitori in questo caso fanno molta difficoltà ad accettare l’invito a consultare uno psicologo.
Ho lavorato con tanti genitori in forte conflitto con le maestre dei loro figli, spinti a venire in terapia solo per dimostrare che il loro bambino non avesse nulla. In realtà quello che poi viene fuori è tutto il contrario. C’è sempre qualcosa che preoccupa in maniera ossessiva i piccoli di casa, anche se a volte i genitori vorrebbero far finta di nulla.
Pensiamo a quante coppie trascinano per anni matrimoni oramai spenti e finiti da tempo. La loro falsa credenza che vivendo sotto lo stesso tetto si possa garantire la giusta serenità ai figli, viene puntualmente smentita da quei sintomi che prima o poi tenderanno a comparire.
Disagio emotivo nei bambini: quando chiedere aiuto?
Il sintomo deve essere considerato unicamente come una richiesta d’aiuto. Se i genitori continuano a non prestare attenzione a questi segnali, il bambino farà di tutto per rendere loro la vita impossibile. Il loro obiettivo sarà difatti farli preoccupare affinché lo aiutino a capire cosa c’è che non va.
Leggendo i problemi psicologici nei bambini sotto quest’ottica, risulta evidente quanto possa essere importante richiedere una terapia familiare. Purtroppo mi capita di ricevere famiglie che hanno atteso mesi prima di rivolgersi ad uno psicologo. Tutta questa indecisione e titubanza nel chiedere aiuto nell’immediato, non fa che accrescere la sofferenza dei bambini, così come dell’intera famiglia.
Molti genitori temono che il loro figlio possa essere etichettato come “pazzo” o “malato” e che loro possano essere considerati come “cattivi genitori”. In realtà la terapia familiare opera proprio nel senso opposto: si lavora per tirar fuori quella sofferenza che interessa tutti, mamma, papà ed eventuali fratelli.
È come se il disagio psicologico nel bambino stesse offrendo una buona opportunità all’intera famiglia, per poter tornare ad essere serena. Proprio per questo, lo psicologo non deve essere visto come un nemico da cui stare alla larga. Al contrario rappresenta una figura di supporto essenziale per il benessere di tutti, grandi e piccini.
Problemi psicologici e bambini
Se vuoi approfondire il tema del disagio psicologico infantile e capire come gestire determinate situazioni, ecco una rassegna di articoli utili:
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anna
salve mi chiamo anna nonna di 2 bambini di 11-e 9 anni. non vedo i bb da circa 3 anni. avevo ottimi rapporti con loro. a scuola mi dicono che non manifestano disagi, io pero’ sono preoccupata che’ vivono in una famiglia chiusa . mia figlia mi ha detto che le cose sono cambiate e che non torneranno piu’ come prima. questa frase mi inquieta . mi ha contattata solo per chiedere soldi che io le ho dato, ma non vuole nessun contatto. sono disperata e preoccupata. mi aiuti a capire e a consigliarmi. le sarei molto grata. grazie.