Dipendenza affettiva: sintomi e come uscirne
La dipendenza affettiva (o love addiction) è una problematica molto comune che comporta sintomi specifici e comportamenti disfunzionali che paradossalmente finiscono con il mortificare la persona, portando ad assumere atteggiamenti che rischiano di allontanare il partner.
I dipendenti affettivi antepongono sempre i bisogni dell’altro ai propri, cadendo in una spirale di pensieri ed emozioni che a lungo andare annientano la persona. Si tratta di una dipendenza a tutti gli effetti, al pari di quella dalle sostanze o dal gioco d’azzardo. Cerchiamo di capire insieme quali sono i sintomi della dipendenza affettiva e le possibili soluzioni.
Sintomi della dipendenza affettiva
Come si riconosce una persona con una dipendenza affettiva? Come capire la differenza tra amore e dipendenza affettiva?
Le persone che lottano con una love adddiction sviluppano un attaccamento morboso e simbiotico verso il partner, ricercando continuamente attenzione e avendo bisogno costantemente di essere rassicurati del loro amore.
La dipendenza affettiva può assumere i seguenti sintomi, ma non sono limitati solo a questi:
- Necessità di essere sempre inclusi all’interno di una relazione sentimentale.
- Terrore dell’abbandono e della solitudine.
- Forte idealizzazione del partner.
- Ossessione verso tutto ciò che riguarda la relazione.
- Ansia ed angoscia quando il partner è assente o non disponibile.
D’altro canto, il partner di un dipendente affettivo non è detto che riesca o voglia soddisfare questi bisogni distorti d’amore. Spesso il partner si sente invaso dall’altro, perchè percepisce la ridotta autonomia e sente di non avere più spazi personali. A fronte di tutto questo, è molto frequente che il partner decida di chiudere la relazione, sentendo il bisogno di fuggire da questa dipendenza eccessiva.
Dipendenza affettiva: le cause nell’infanzia
Quali sono le cause della dipendenza affettiva? Cosa si nasconde dietro una dipendenza affettiva? Come sempre accade nei disturbi relazionali, le cause vanno rintracciate nell’infanzia, nello specifico nelle relazioni stabilite con i propri genitori.
Chi soffre di dipendenza affettiva con molta probabilità presenta problemi di bassa autostima ed è portato ad avere una visione negativa di sè. Spesso alle spalle ha ricordi traumatici legati alla paura dell’abbandono, avendo sperimentato sin da piccolo una instabilità della presenza genitoriale. Possono esserci storie di violenze psicologiche o fisiche, genitori con problematiche di dipendenza o comunque genitori poco disponibili se non del tutto assenti.
Quando si cresce all’interno di una relazione traballante, dove l’altro c’è e non c’è, dove non si può fare affidamento su una presenza costante, il rischio è quello di essere continuamente alla ricerca di un porto sicuro. Da adulti quel porto sicuro viene cercato in modo ossessivo nel partner, proiettando su di lui aspettative magiche dell’infanzia, come se spettasse a lui il compito di riempire i nostri vuoti emotivi. Il partner dunque si sentirà sommerso di richieste non consone, perchè non spetta di certo a lui dover riparare le ferite dell’infanzia.
Ecco perchè le relazioni dipendenti tendono ad essere sempre fallimentari, portando il dipendente affettivo a sperimentare ulteriori abbandoni che finiranno solo per aumentare il bisogno di amore.
Chi soffre di dipendenza affettiva ama?
Questa è una delle domande che maggiormente viene fuori in terapia, perchè arriva il momento in cui la persona inizia a dubitare del suo stesso amore. Quando il malessere sperimentato porta a vivere frustrazione, delusione, tristezza, quando si capisce che la sete di amore non verrà mai placata, in quel momento il dipendente inizia a maturare la necessità di intraprendere un percorso di terapia personale.
Ad enfatizzare sempre di più la dipendenza c’è anche un fattore fondamentale: la scelta costante di partner sbagliati. Il dipendente affettivo si accontenta facilmente di persone che altrimenti non avrebbe mai scelto. Basta un minimo cenno di interesse da parte dell’altro, che immediatamente scatta il bisogno di attaccamento. Da lì iniziano le pretese, idealizzando un amore che con molta probabilità non sboccerà mai. La scelta dunque non è reale, ma solo funzionale al proprio bisogno impulsivo di amore. Pertanto la natura della relazione viene offuscata dai sintomi e più che di amore sarebbe bene parlare di relazione malata.
Come uscirne?
E’ possibile guarire da soli dalla dipendenza affettiva? Si può uscirne da soli, magari scegliendo un partner emotivamente disponibile in grado di accontentare le nostre richieste? La risposta purtroppo è no.
Per guarire dalla love addiction è necessario intraprendere un percorso terapeutico che aiuti la persona a rintracciare nella propria infanzia quegli episodi traumatici da cui è scaturito il proprio bisogno ossessivo. Una volta individuate le radici del malessere, con l’aiuto di un terapeuta esperto si possono colmare quelle ferite, restituendo ad ognuno le proprie responsabilità e rinforzando le risorse interiori per maturare un’autonomia emotiva che consenta di rompere la dipendenza.
Si tratta di un percorso delicato, che richiede il giusto tempo ed impegno, perchè l’idea di dover riportare a galla alcuni temi scottanti può spaventare e a volte si preferisce vivere male nel presente per non affrontare la sofferenza dei ricordi. Tuttavia il senso di liberazione che si potrà sperimentare alla fine sarà appagante e porterà ad una nuova identità in cui la persona sarà in grado di amare se stessa, potendo intraprendere una relazione sana.
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