Depressione in adolescenza e minacce di suicidio: i segnali da non sottovalutare
Depressione in adolescenza e minacce di suicidio: una riflessione per avvicinarsi ad un mondo oscuro, fatto di sentimenti di vuoto e dal desiderio di annullarsi.
La depressione in adolescenza è molto difficile da riconoscere, essendo gli adolescenti per natura molto chiusi, isolati e spesso tristi. Inoltre in questa fase sono tante le pressioni che i ragazzi devono subire, tra i cambiamenti della pubertà e la voglia di ribellarsi.
A volte la depressione compare in seguito a gravi perdite e lutti, come la morte di un nonno, di un genitore o di un altro familiare. Al contrario di quanto si credi infatti, la morte di un nonno rappresenta per l’adolescente un evento devastante, soprattutto se il rapporto era molto intimo. Tanti possono essere gli eventi scatenanti, interni o esterni alla famiglia.
Tutti gli adolescenti vivono sentimenti di tristezza e di malinconia, ma a volte il male di vivere si trasforma in depressione, assumendo connotati più gravi. In alcuni casi i ragazzi arrivano a pensare in maniera ossessiva al suicidio e finiscono con il mettere a rischio la loro vita.
Non si tratta di semplici sbalzi d’umore, l’irritabilità non è solo un tratto tipico della crescita: ci si trova di fronte ad una condizione di disagio su cui è necessario intervenire subito.
Sintomi di depressione giovanile
Un genitore capta sempre quando qualcosa non va, ma a volte la paura di dover affrontare un problema e il senso di impotenza portano ad aspettare. Si spera sempre che domani le cose vadano meglio, che passerà da sè, che sia solo una fase transitoria.
Quando però i cambiamenti d’umore sono eccessivi e il giovane adolescente inizia ad assumere comportamenti diversi dal solito, non si può restare in attesa. Probabilmente sta vivendo un momento difficile, ed è bene che tu sia pronta ad ascoltarlo.
I sintomi della depressione in adolescenza possono comprendere:
- Tristezza o disperazione
- Irritabilità, ostilità e rabbia eccessivi
- Pianto
- Ritiro sociale
- Perdita di interesse verso le sue normali passioni
- Abbassamento del rendimento scolastico
- Insonnia e scarso appetito
- Senso di colpa e di inutilità
- Perdita di entusiasmo
- Apatia e stanchezza
- Difficoltà di concentrazione
- Dolori generali
- Pensieri di morte o di suicidio
Minacce di suicidio in adolescenza
Le minacce di suicidio di un adolescente depresso non sono mai da sottovalutare. Se ad esse si aggiunge la dipendenza da alcool o da sostanze, la situazione è ancora più grave.
Ecco alcuni campanelli d’allarme:
- Il ragazzo inizia a parlare sempre di più di morte e suicidio, in maniera quasi ossessiva, fantasticando sul desiderio di scomparire come via di soluzione.
- Si interessa su tutto quello che riguarda la morte e il suicidio (film, libri, musica).
- Inizia a mettere in atto comportamenti eccessivi che mettono a rischio la sua vita, riportando a volte anche lesioni.
- Pianifica il suicidio, fa ricerche su internet sui modi in cui suicidarsi e si comporta come se avesse poco tempo da vivere.
Depressione in adolescenza come aiutare
Di fronte a situazioni così complesse, bisogna chiedere aiuto ad uno psicologo nell’immediato. Magari si tratta solo di un falso allarme e di un periodo passeggero, ma solo un professionista è in grado di capire come muoversi.
Come genitore, cerca di cambiare atteggiamento:
- Ascolta e non essere giudicante: la sua tristezza e la rabbia risvegliano in te l’istinto di mamma che vorrebbe salvarlo a tutti i costi. Spesso però le paure portano ad aggredire i figli. Mostrati comprensiva e ascolta cosa ha da dire.
- Non banalizzare: anche se il suo malessere ti sembra eccessivo, per lui non lo è. Cerca di capire che sta soffrendo e che ha solo bisogno di qualcuno che lo ascolti.
- Incoraggialo e non essere accondiscendente: tenta di spronarlo ad uscire, a riprendere le sue attività, a non saltare la scuola. Se lo consideri solo come “vittima” e “malato”, non lo aiuterai.
- Sii presente: metti da parte i tuoi impegni, ritagliati del tempo per tuo figlio. Se lo trascuri in questa fase, capirà che non ci sei e che dovrà sbrigarsela da sè.
Come uscire dalla depressione in adolescenza
Un buon percorso di terapia familiare aiuterà tutti a stare meglio. La depressione di un figlio non è mai un evento solo personale, ma riguarda sempre le relazioni interne alla famiglia.
Non si diventa depressi perché la ragazzina ci ha lasciati a 15 anni, ci si ammala perché quel rifiuto riapre ferite più grandi, legate ai propri vissuti di figlio. Non si diventa depressi neanche a causa della droga: se un ragazzo fa abuso di sostanze, bisogna capire perché è arrivato a desiderare di “sballarsi”, cos’è che gli manca nella sua quotidianità. Quindi bisogna andare a monte, scavare più a fondo.
Cercare un falso capro espiatorio non aiuterà tuo figlio e voi genitori. La depressione in adolescenza non si cura neanche con i rimedi naturali, nonostante senta sempre più genitori convinti di risolvere tutto con qualche integratore. La depressione è un malessere che nasconde vuoti più grandi. Tamponare i sintomi eclatanti con un farmaco, equivale a mettere un cerotto su una gamba rotta.
Lasciate che la famiglia possa prendersi uno spazio per sè, per confrontarsi e riaprire il dialogo. Ogni adolescente ha bisogno solo dei suoi genitori e rispondere a questa richiesta d’aiuto è l’unico gesto d’amore che possiate fare.
Lettura consigliata:
Sul mondo degli adolescenti, leggi anche:
- 5 errori di comunicazione con gli adolescenti
- Adolescenti violenti: una pericolosa richiesta d’aiuto
- Adolescenza e sessualità: quando preoccuparsi?
- Preadolescenza e genitori: sintomi e cambiamenti
- Omosessualità di un figlio: come affrontarla?