Il diario di Anna Frank e lo sguardo degli emarginati
Hai mai letto il Diario di Anna Frank? Se non l’hai mai fatto, potrebbe mancarti un pezzo di storia.
Anna Frank, il Diario: è lì poggiato lì sulla mensola della mia libreria, porta ancora addosso quella copertina trasparente di cellophane con cui mia madre amava rilegarmi libri e quaderni.
L’ultima volta che l’ho letto andavo alle scuole medie. Un bel po’ di tempo fa.
Non l’ho più riaperto, ma ha sempre avuto un posto speciale nella mia libreria e la sua memoria è ancora vivida nella mia mente.
Due anni fa, nel mese di agosto, mentre tutti programmavano le loro ferie in spiaggia, un viaggio inaspettato a Cracovia. Lì la memoria e il rispetto per il popolo ebraico li senti sulla pelle, li vedi in ogni angolo, nei vecchi mattoni delle case del ghetto, nei pub ristrutturati come omaggio alla vita, nei giardini dimenticati.
Poi le due tappe principali: i campi di concentramento di Auschwitz e Birkenau. Un’emozione fortissima, le lacrime nascoste per dignità, fra turisti di ogni nazionalità.
Non è cambiato molto da allora. Pensaci.
Anna Frank vive nello sguardo di tutti quelli che abbiamo scelto di non ascoltare, di non vedere, di non conoscere.
Non serve uccidere fisicamente per annientare un uomo e la sua dignità.
Forse quel diario innocente e ingenuo dovremmo rileggerlo un po’ tutti, magari senza aspettare che siano i mass media a ricordarci del Giorno della Memoria, ogni 27 Gennaio.
Sarebbe un bene renderlo disponibile anche nelle scuole, consigliandolo a tutti gli alunni.
Conoscere le grandi tragedie dell’umanità, attraverso la scrittura tenera e commovente di un’adolescente di appena 13 anni, è un modo per avvicinarli a temi complessi senza turbarli troppo.
Anna Frank: la storia attraverso il suo Diario
Il diario di Anna venne scritto durante l’occupazione nazista. Anna e la sua famiglia trovarono rifugio ad Amsterdam, nei piani superiori di un magazzino. Rimasero nascosti lì dal 1942 al 1944. Quando furono scoperti, i nazisti li portarono nei campi di sterminio e l’anno dopo Anna morì.
Il diario venne ritrovato e consegnato al padre che lo pubblicò nel 1947. Oggi è entrato a far parte del programma dell’Unesco Memoria del Mondo, dove vengono conservati tutti i principali testi e documenti della nostra storia.
Lo consiglio a tutti coloro che vogliono avvicinarsi senza filtri alla storia dell’occupazione nazista, tralasciando ideali politici e polemiche sterili. Il Diario di Anna Frank è un concentrato di umanità e come tale, merita solo rispetto e silenzio.
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