Presentare il nuovo partner ai figli dopo la separazione
Presentare il nuovo partner dopo una separazione è un argomento che va affrontato con le giuste cautele: i consigli per gestirlo in maniera serena.
Esistono le parole giuste per presentare il nuovo partner ai figli? Esiste un momento ideale? È difficile rispondere a queste domande, il processo di elaborazione della separazione dei genitori segue dei tempi diversi per ogni famiglia.
Anche all’interno della stessa famiglia ognuno vive il distacco e la separazione in maniera del tutto personale. Ad esempio non è detto che per i bambini piccoli sia più semplice, anche loro vivono e assorbono quanto succede, ma lo fanno in maniera completamente differente dagli adulti.
Presentare il nuovo partner: in che modo?
È bene presentare il nuovo partner solo se non si tratta di una relazione superficiale, perchè i figli potrebbero sentirsi confusi conoscendo qualcuno che magari da lì a un po’ scomparirà.
Una volta capito quanto sia stabile e importante la nuova relazione è bene che i figli ne siano al corrente. Hanno bisogno di sapere che c’è fiducia e lealtà nel vostro rapporto.
Oltretutto anche i bambini molto piccoli sono bravi nel cogliere i tuoi cambiamenti d’umore, per cui potrebbero intuire che c’è una nuova persona che ti fa stare bene.
Una delle principali paure dell’altro genitore in questi casi è temere di essere sostituito dal nuovo compagno della ex moglie: cerca di mettere in chiaro questo aspetto per evitare spiacevoli episodi di gelosia che potrebbero riversarsi anche sui figli.
Presentare il nuovo partner: le reazioni dei figli
I figli reagiscono in maniera diversa in base alla loro età: i bambini in età pre-scolare e scolare sembrano manifestare difficoltà minori rispetto agli adolescenti.
La situazione cambia anche in base a quale dei due genitori intraprende la nuova relazione. Nel caso in cui sia il papà ad esempio, i figli fanno maggiori difficoltà. Spesso infatti le compagne tendono a proporsi più come madri “sostitutive”.
Inoltre nella maggioranza dei casi, vivere con la mamma, rende più sporadici i rapporti e quindi la possibilità di costruire un legame. Non sottovalutiamo poi il peso culturale del mito della “matrigna”.
Non bisogna mai trascurare i sentimenti e i vissuti contrastanti dei figli che potrebbero vivere il nuovo compagno come un intruso che sta rubando il posto di papà.
Il partner in nessun modo può e deve prendere il posto del genitore biologico, questo deve essere chiarito ai figli, di modo da tranquillizzarli.
In particolar modo gli adolescenti potrebbero mettersi in sfida con il partner, rendendo quasi impossibile la relazione. La gelosia e il desiderio di rivendicare il ruolo preminente del padre alimenta spesso conflitti e aggressività.
I figli tra lealtà e tradimento
I figli si trovano in una posizione molto delicata: temono che mostrandosi affettuosi e accoglienti possano tradire l’amore dell’altro genitore. Questi vissuti di lealtà, nel tempo, potrebbero impedire la formazione di un legame tra figlio e nuovo compagno.
I bambini potrebbero iniziare a dire bugie o comportarsi come piccoli ricattatori verso uno dei due genitori, alimentando il conflitto tra gli ex coniugi.
L’arrivo di un nuovo partner rappresenta per un figlio la fine della speranza (mai sopita) di rivedere insieme i suoi genitori, per questo è del tutto normale che la prima reazione sia di ostilità e repulsione.
Alcuni potrebbero temere di essere abbandonati, soprattutto osservando una sempre maggiore complicità nella nuova coppia, da cui si sentono esclusi. Non è raro che i figli arrivino a simulare dei malesseri fisici per impedire al genitore di trascorrere del tempo fuori casa, lontano da loro.
Sono tante le emozioni e i vissuti che vengono a galla, per questo è consigliabile procedere sempre per gradi, rispettando i tempi dei figli, senza forzare la nascita di un legame positivo.
Per loro è difficile tollerare di non essere più i principini di casa e questa nuova figura rappresenta un ennesimo cambiamento imposto dopo quello più grande della separazione.
Bisogna essere pazienti e comprensivi, anche di fronte a comportamenti dichiaratamente ostili.
Hai bisogno di un sostegno nel gestire la nuova situazione? Chiedi aiuto allo Psicologo.
Separazione e figli
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Francesco Meatta
Gentile Dott.ssa, come sempre un articolo di grande rilevanza ed aiuto per quanti affrontano il complesso momento della separazione. Se non ha nulla in contrario, considerata l’utilità dei suoi articoli, li ho inseriti nel mio blog in una categoria intitolata L’angolo dello Psicologo.
La ringrazio sempre di cuore.
Avv. Francesco Meatta
Dott.ssa Alessia Fistola
Grazie a lei per la collaborazione! Le auguro una buona giornata!
Anonimo
Grazie per i consigli. È dura…
Dott.ssa Alessia Fistola
Posso immaginare quanto sia difficile, ma ritrovando le proprie energie e recuperando un po’ di fiducia verso il futuro tutto si può superare.
Barbara Caputo
Buongiorno Dottoressa, mi sto separando dopo una troppo lunga fase conflittuale. Sia io che il mio quasi ex abbiamo un nuovo compagno. Il mio, mia figlia lo ha visto una sola volta poiché si fa scrupoli di inserirsi precocemente in una situazione delicata. La sua, mio marito la ha invitata e fatta dormire in casa un weekend che ero via. questa tizia ha cucinato e pulito e usato e spostato cose nella mia cucina. Per di più ha avviato una comunicazione whatsapp con mia figlia, una sera era preoccupata che non mangiasse abbastanza poiché mio marito alimenta il mito che io non le preparo da mangiare, infine ha detto che doveva mangiare. Insomma, per averla vista due o tre volte mi pare un po’ troppo e pavento proprio quell’effetto sostituzione, considerando che mio marito è assolutamente sleale, scorretto e screditante nei miei confronti, in primis come madre. Lei cosa ne pensa?
Dott.ssa Alessia Fistola
Cara Barbara, in queste situazioni è sempre molto difficile separare l’aspetto coniugale da quello genitoriale. Da quel poco che mi scrive, credo che dovrebbe confrontarsi con il suo ex marito rispetto alla gestione degli spazi e soprattutto rispetto alla tipologia di comunicazione, perchè un papà che parla male della madre non produrrà nulla di buono. Se la situazione dovesse degenerare potete sempre decidere di richiedere una consulenza da uno psicologo, così da trovare un nuovo modo per portare avanti la genitorialità. In ogni caso, credo che questa donna stia semplicemente cercando di entrare nella vita di sua figlia, forse in un modo che a lei provoca fastidio ed è più che comprensibile. Tuttavia credo che sua figlia non sarà facilmente manipolabile da questo punto di vista. Tuteli la comunicazione con lei, di modo da avere sempre un filo diretto su come stia vivendo tutta questa nuova situazione. Le auguro una buona serata.
Alex
Buona sera
Sono separato da 1 anno. Ho due figli di 8 e 3 anni. Da diversi mesi frequento in maniera stabile e importante una nuova compagna. Quanto dovrei attendere prima di presentare la mia nuova partner afinche non crei ulteriori disagi ai miei figli? C é un minimo di tempo ragionevole?
Dott.ssa Alessia Fistola
Buongiorno, in realtà dipende da tanti fattori. Se ritiene che i bambini siano pronti e che hanno ben chiaro che lei non rientrerà più a casa, può iniziare a tastare il terreno per preparare un incontro. Dal momento in cui la nuova compagna diventa una figura stabile, piano piano impareranno a conoscerla e ad accettarla. L’importante è sempre spiegare apertamente come stanno le cose, per alimentare false speranze e illusioni. Buona giornata
Lene
Buongiorno dottoressa
A gennaio ho scoperto che mio marito aveva una relazione con una ragazzina di 24 anni (lui 51). ha vissuto in casa fino ad aprile, ma le nostre figlie (4 e 6 anni) sono state informate della nostra separazione soltanto a giugno.
È stata una separazione difficilissima, ci sono stati tanti conflitti e lui ha sempre negato tutto, ma a settembre l’ha finalmente ammesso (dando le colpe a me, ovviamente..).
Per una serie di motivi, le bambine sanno che papà sta con un’altra. Ora lui ritiene che le bambine sono già pronte a conoscerla e frequentarla. (Secondo me vive già insieme a lei.. finora non ha incontrato le bambine ma lui le ha fatto conoscere telefonicamente..)
Io ovviamente non sono d’accordo.
Le bambine vivono questo con grande confusione, curiosità e sensi di colpa.
Non parlo mai male di loro alle bambine, ma rispondo in maniera onesta alle loro domande.
Ho suggerito un incontro con psicologo infantile (io ho già una terapista che mi segue e mi sono anche rivolta ad altri specialistici per informarmi bene..) ma lui ha risposto di no.
Non so più che fare.
Ha qualche suggerimento per me?
Grazie mille!
Anna
Buongiorno Dott.ssa,
mi trovo in una separazione particolare: da due anni siamo separati in casa, su due piani divisi; i nostri due figli di 11 e 7 anni vivono prevalentemente con me. A seguito del ricorso di separazione, dovrò affrontare coi bimbi il trasloco in un paese limitrofo, lasciando la casa coniugale in cui rimarrà il padre.
Durante la separazione sto però vivendo una relazione stabile con una persona che i miei figli han conosciuto, essendo già da prima mio amico. Vorrei capire il momento migliore in cui poter fare il suo inserimento come compagno della mamma. C’è chi mi consiglia di aspettare dopo che i figli hanno trovato un equilibrio nella nuova abitazione, chi invece di approfittare di questa avventura del trasloco per farci aiutare da lui e introdurlo così in maniera graduale. Cosa ne pensa Dott.ssa?
Ringrazio in anticipo per una sua eventuale risposta.