Punizioni e sculacciate ai bambini: sì o no?
Ci sono punizioni giuste e punizioni esagerate: scopri come impostare uno stile educativo efficace.
Punizioni e sculacciate: è giusto?
Quando si parla di punizioni e sculacciate c’è sempre tanta confusione e spesso si perde di vista l’aspetto principale: l’educazione dei bambini.
I genitori hanno il compito di accompagnare e guidare i figli nella crescita, affiancandosi a loro e stabilendo regole precise. Se le regole vengono trasgredite e il genitore fa finta di nulla, con molta probabilità quella stessa regola perderà la sua efficacia e il bambino continuerà a comportarsi come meglio crede.
Le punizioni a cosa servono?
Se partiamo dal presupposto di capire a cosa servono le punizioni, possiamo fare chiarezza su un punto importante: le punizioni con la violenza non hanno nulla a che fare.
Le punizioni sono delle restrizioni che scattano nel momento in cui il bambino non rispetta una precisa regola. Restrizione vuol dire che lo scopo non è umiliare il bambino, ridicolizzarlo, fargli del male fisicamente.
Restrizione significa semplicemente privarlo di qualche oggetto o attività a cui lui tiene particolarmente per fargli arrivare il messaggio che ogni volta che sbaglierà subirà quelle conseguenze.
Nessuno può dire esplicitamente ai genitori come educare i figli, ma ci sono sfumature che possono fare la differenza per la crescita dei bambini.
Come vanno gestite le punizioni?
- Attenzione alle sculacciate: se diventano una routine, il bambino risponderà a lungo andare con altrettanta aggressività. Se crescerà con l’idea che quando qualcuno fa qualcosa di male deve essere punito fisicamente, si comporterà così anche con i suoi amichetti.
- La punizione funziona meglio se favorisci il dialogo: cerca di spiegare perché sei arrabbiata e perché è importante che non faccia più lo stesso errore.
- Sii coerente e ferma: una volta date, le punizioni vanno portate avanti fino alla fine. In questo è fondamentale anche l’appoggio del papà. Dovete essere entrambi decisi e compatti.
- Scegli una punizione simbolica: non serve stravolgere la vita del bambino, si può privarlo della televisione per quella sera o del suo gioco preferito. Evita restrizioni fisiche come il classico “a letto senza mangiare“.
- Ricorri alle punizioni riparative: prova a punirlo facendogli riparare il danno. Se ha sporcato la camera coi colori o ha buttato i vestiti per terra, chiedigli di pulire e di mettere tutto a posto. In questo modo il bambino si sentirà coinvolto in prima persona nella gestione delle conseguenze del suo gesto.
- Evita le etichette: uno degli errori commessi più frequentemente è etichettare il bambino come “cattivo”, “stupido” e così via. Le etichette restano nella mente dei piccoli e intorno ad esse i bambini costruiscono la propria identità e autostima. Esprimi giudizi sui comportamenti piuttosto che sulla sua persona “hai avuto un comportamento cattivo” o “hai fatto una cosa stupida“. I comportamenti si possono modificare, ciò che mamma e papà pensano di me, lo porterò dietro per un bel po’.
- Attenzione alle punizioni in risposta alla rabbia: se il bambino è arrabbiato e si comporta in maniera aggressiva, prima di punirlo cerca di capire cosa scatena la sua rabbia. La rabbia è un segnale importante e non va sminuita con un castigo.
Tu cosa ne pensi di punizioni e sculacciate? Come ti comporti quando il tuo bambino sbaglia?
Educare i figli
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